
Il trauma nascosto di Macaulay Culkin
Un ricordo che punge ancora
Nel corso del podcast “On Film… with Kevin McCarthy”, Macaulay Culkin ha riportato alla luce un ricordo che per oltre trent’anni è rimasto sepolto. Non si tratta della pressione derivata dall’improvvisa fama dopo Mamma ho perso l’aereo, bensì di un episodio vissuto sul set di My Girl che ancora oggi definisce disturbante.
La verità dietro la celebre scena delle api
L’attore ha raccontato inoltre, come venne girata la famosa scena della “morte per le api”, rivelando un dettaglio che ha scosso molti fan: sul set furono utilizzati insetti veri. Nel 1991 Culkin aveva appena dieci anni e nessuno lo preparò alla reale intensità di quell’esperienza. Ricorda, infatti, la sensazione fredda della sostanza profumata che gli veniva cosparsa sulle dita per attirare gli insetti, un espediente che oggi — ha sottolineato — non sarebbe più permesso.
Un bambino circondato da migliaia di api
Culkin descrive l’addestratore mentre apre le cassette e lascia libere migliaia di api che iniziano a vorticargli intorno, convinte che nelle sue mani fosse nascosta una regina. A lui, bambino, fu chiesto soltanto di muovere le braccia senza mostrare paura, mentre il ronzio assordante sembrava invadere ogni pensiero.
Ogni volta che il regista interrompeva le riprese, il piccolo attore doveva correre verso il bosco dopo essersi lavato le mani con acqua calda. Un metodo che gli era stato suggerito come soluzione per distrarre gli insetti. Gli dissero persino che un essere umano corre più veloce di un’ape, ma Culkin ammette che non si sentiva affatto più rapido di quelle piccole ombre gialle.
Il peso dell’infanzia davanti alla macchina da presa
La sua compagna, Brenda Song, evidenzia come questo racconto metta in luce la fragilità dell’infanzia di chi cresce nel mondo dello spettacolo. Dietro la fama precoce, spesso si nascondono ferite che impiegano anni a rimarginarsi.
In quella scena così iconica e struggente di My Girl, c’era un bambino che cercava di apparire professionale mentre combatteva una paura fin troppo reale.
Una verità che continua a ronzare nella memoria
La confessione di Macaulay Culkin lascia emergere un aspetto nuovo e molto umano di una sequenza cinematografica rimasta impressa nella cultura pop. Alcune immagini, inoltre, spiega l’attore, restano immortali perché dietro la finzione nascondono una verità mai raccontata: quella di un bambino che, nonostante il terrore, cercava di fare il suo lavoro.
E quella verità, trentaquattro anni dopo, continua a ronzare nella sua memoria, come una piccola ombra che non ha mai smesso di cercarlo.
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