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Rai, 70 anni di storia: dalla prima trasmissione all’era digitale

Rai, 70 anni di storia: dalla prima trasmissione all’era digitale

Domenica 3 gennaio 1954, alle ore 11:00, dagli studi di Milano, Roma e Torino, nasceva ufficialmente la Rai, Radio Audiovisione Italiana, poi divenuta Radio Televisione Italiana. Un evento storico che segnò l’inizio della televisione in Italia, destinato a trasformare la cultura e la società del Paese.

Le origini della televisione italiana

Le prime trasmissioni sperimentali in Italia risalgono al 1934, in epoca fascista, grazie all’operato della EIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche). Tuttavia, lo sviluppo della televisione subì un brusco arresto con l’entrata in guerra, poiché le antenne potevano interferire con le comunicazioni dell’aviazione.

Un debutto tardivo ma di successo

L’Italia arrivò alla televisione con quasi trent’anni di ritardo rispetto all’Inghilterra e agli Stati Uniti, dove esistevano già 30 milioni di abbonati. Nonostante ciò, il nuovo mezzo ebbe una diffusione rapida e costante. Alla fine del 1954, la televisione raggiunse il 58% della popolazione, grazie alla trasmissione nei bar e all’abitudine di riunirsi a casa di chi possedeva un televisore, il cui costo si aggirava intorno alle 450.000 lire. A quel tempo, lo stipendio medio di un operaio era di 40.000 lire e la benzina costava 116 lire al litro. Il boom economico era alle porte, e con esso la televisione entrò prepotentemente nelle case italiane.

Il fenomeno Carosello e i grandi sceneggiati

Tra i programmi più iconici della prima televisione italiana spicca “Carosello”, il cui nome era ispirato al film “Carosello napoletano” (1954) di Ettore Giannini, con una giovane Sophia Loren nel ruolo di Sisina.

La televisione divenne anche il palcoscenico per i grandi sceneggiati, veri e propri capolavori che contribuirono alla formazione culturale di intere generazioni. Tra i più celebri: Il Conte di Montecristo, La Cittadella, La Freccia Nera, I Fratelli Karamazov. Questi sceneggiati lanciarono attori straordinari come Andrea Giordana, Alberto Lupo, Anna Maria Guarneri e Giancarlo Giannini, molti dei quali provenienti dal teatro, considerato allora la scuola ideale per gli artisti televisivi.

Un legame personale con la Rai

Per chi, come me, ha debuttato in Rai nel lontano 1991 con Mi manda Lubrano, il ricordo di questa grande istituzione è indissolubilmente legato alla propria carriera. Corso Sempione 27, sede storica della Rai a Milano, è il luogo in cui firmai il mio primo contratto televisivo e dove tornai nel 1997 per collaborare con Rai 3 sotto la regia di Ugo Gregoretti.

Molto è cambiato da allora, ma ogni volta che ritorno a Milano, davanti a Corso Sempione 27, provo la stessa emozione di un tempo, come se mi trovassi davanti allo specchio rotto della memoria.

La nascita della Rai rappresenta un evento epocale che ha trasformato l’Italia, contribuendo alla crescita culturale e sociale del Paese. Oggi, in un’epoca dominata dal digitale, ricordare quei momenti significa celebrare un patrimonio storico inestimabile che ha formato generazioni di italiani.

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