Nicolas Sarkozy affronta una condanna senza precedenti
La Corte di Cassazione e la sentenza definitiva nei confronti dell’ex presidente francese
La Corte di Cassazione ha condannato Nicolas Sarkozy, ex presidente della Repubblica francese, a tre anni di carcere, di cui uno dovrà trascorrere con il braccialetto elettronico. Questo verdetto, annunciato nei giorni scorsi, rappresenta un fatto senza precedenti nella storia della Francia. Mai prima d’ora un ex capo di Stato aveva affrontato una misura simile. Sarkozy, pur continuando a dichiararsi innocente e definendo la sentenza una «profonda ingiustizia», ha comunicato che rispetterà la decisione, anche se ha intenzione di presentare ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo per proteggere i suoi diritti.
Le accuse legate al caso Bismuth
La condanna riguarda il noto “caso Bismuth”, un’indagine cominciata nel 2014. L’inchiesta si concentra su un presunto “patto di corruzione” che avrebbe coinvolto Nicolas Sarkozy, il suo avvocato Thierry Herzog e Gilbert Azibert, un magistrato di alto livello della Corte di Cassazione. Gli inquirenti sostengono che Sarkozy avrebbe promesso a Azibert un incarico onorario nel principato di Monaco in cambio di informazioni riservate su un’indagine legata al caso Bettencourt. Anche se il favore non è mai stato realizzato, i giudici hanno riscontrato elementi sufficienti per riconoscere un reato, utilizzando come prova principale delle intercettazioni telefoniche.
La strategia legale e il ricorso in arrivo
Gli avvocati di Nicolas Sarkozy contestano la validità delle intercettazioni telefoniche utilizzate come prova, sostenendo che tali registrazioni tra avvocato e cliente violano principi fondamentali di libertà. Patrice Spinosi, legale dell’ex presidente, ha chiarito che questo punto sarà al centro del ricorso presentato alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Sarkozy, parlando pubblicamente, ha dichiarato: «Ribadisco con forza la mia totale innocenza e non accetterò mai questa profonda ingiustizia».
La reazione dell’opinione pubblica in Francia
La vicenda di Nicolas Sarkozy ha generato un ampio dibattito in Francia. Molti dei suoi sostenitori parlano di un accanimento giudiziario, mentre altre voci ritengono essenziale mantenere la trasparenza e l’uguaglianza di fronte alla legge, anche per figure politiche di rilievo. La decisione della Corte di Cassazione, che prevede l’uso del braccialetto elettronico per un anno, rappresenta un momento simbolico e molto discusso nella vita politica francese, suscitando riflessioni sia sul piano legale che su quello etico.
Un altro processo attende Sarkozy nel 2025
Mentre la vicenda del “caso Bismuth” è ancora al centro dell’attenzione, Nicolas Sarkozy dovrà affrontare un ulteriore processo nel 2025. Questo nuovo procedimento riguarda il presunto finanziamento libico della campagna elettorale del 2007. Le nuove accuse rischiano di gettare ulteriori ombre sulle ambizioni politiche e sulla reputazione dell’ex presidente, che negli ultimi anni è stato coinvolto in diverse polemiche. Sarkozy, intanto, ha scritto sui social: «Affronterò con determinazione tutte le conseguenze di queste decisioni», facendo capire che la sua battaglia legale continuerà senza esitazioni.
A cura di Katya Malagnini
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