Gerry Scotti, il nuovo libro e riflessioni sulla carriera
Gerry Scotti racconta “Quella volta” e i suoi ricordi
Gerry Scotti ha parlato del suo nuovo libro, intitolato “Quella volta”, durante un’intervista concessa al settimanale Chi, in edicola dal 13 novembre. Questo libro, pubblicato da Rizzoli, combina i ricordi personali del celebre conduttore con gli avvenimenti più significativi che hanno segnato gli ultimi 60 anni della storia italiana. È un viaggio attraverso memorie ed emozioni, intrecciate con i cambiamenti culturali e sociali del nostro Paese.
Gli anni ’80 e i protagonisti di un’epoca indimenticabile
Gerry Scotti ha parlato dell’importanza degli anni ’80 e dei volti noti che, ancora oggi, sono protagonisti della televisione italiana. Ha citato colleghi come Amadeus, Fiorello, Carlo Conti e Paolo Bonolis, sottolineando come loro siano ancora rilevanti grazie alla gavetta e alla formazione che hanno affrontato in quegli anni. «Abbiamo fatto la scuola, la palestra e imparato a lavorare sul campo», ha detto Gerry. Secondo lui, la loro bravura ha fatto credere a molti che fosse semplice avere successo, ma invece richiede impegno, dedizione, cura e amore per il mestiere.
Max Pezzali e Claudio Cecchetto: il legame tra mentore e talento
Affrontando il tema delle separazioni nel mondo dello spettacolo, come quella tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto, Gerry ha riflettuto sulle dinamiche tra mentore e talento. «Nel nostro ambiente», ha spiegato, «accade spesso che qualcuno rivendichi di aver “creato” qualcun altro, e da lì nascono i litigi. Anche nello sport o nel cinema succede». Parlando del suo rapporto con Cecchetto, Gerry ha spiegato: «Quando abbiamo iniziato a lavorare insieme, ero già Gerry Scotti. Abbiamo scelto di collaborare, e questa scelta reciproca ha fatto la differenza. Lui ha creduto in me prima di quanto ci credessi io».
La libertà professionale grazie a Mediaset
Gerry Scotti ha espresso gratitudine verso Mediaset, descrivendo la sua esperienza lavorativa come una fonte di libertà personale. «Lavorare nella tv commerciale mi ha permesso di essere un uomo libero. Mi avete visto parlare di zuppe, bevande e pannolini, ma nessuno, in 42 anni, è mai venuto nel mio camerino per impormi qualcosa. Posso affermare con certezza: “Sono un uomo libero”».
“La ruota della fortuna” contro “Affari tuoi”: le sfide della tv
Riguardo all’idea di mettere “La ruota della fortuna” in competizione con “Affari tuoi”, Gerry ha dichiarato: «Un programma fatto bene può competere con qualsiasi altro. Ho tanti cavalli di battaglia, come “Chi vuol essere milionario?” o “The Wall”, ma per il momento non considero queste opzioni, perché mi dedicherò a Striscia la notizia».
Amadeus e il ritorno de “La Corrida” su Discovery
Commentando la scelta di Amadeus di passare a Discovery e sfidare “Io canto” con il ritorno di “La Corrida”, Gerry ha detto: «Cambiare rete fa bene, lo capisco. Non guardo solo ai numeri, ma al valore dell’impegno. Tuttavia, non ho percepito la Corrida come un grande evento. Se però salirà negli ascolti, significherà che Amadeus ha fatto la scelta giusta». Gerry ha anche riflettuto sull’importanza dei format storici, aggiungendo: «Gli americani hanno programmi in onda da 50 anni, e non dobbiamo vergognarci dei titoli vecchi. L’importante è farli bene e adattarli ai tempi».
A cura di Mario Altomura
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