L’ultimo passo condiviso delle leggendarie Kessler
Un legame che attraversa palcoscenici e generazioni
La notizia dell’addio ad Alice ed Ellen Kessler scuote l’Europa e riaccende un’emozione antica, fatta di luce, disciplina e armonia. Le due icone scelgono insieme di concludere il loro cammino nella casa di Grünwald, vicino a Monaco, dopo un percorso meditato con la stessa determinazione lucida che ha sempre guidato la loro vita artistica e privata. La decisione matura nel rispetto delle norme locali e riflette un’intimità inviolabile, una scelta condivisa con la fermezza che da sempre definisce il loro modo di affrontare il mondo.
Una storia che danza tra coraggio e eleganza
Nate nel 1936 a Nerchau, ancora adolescenti lasciano la Germania Est e raggiungono l’Ovest con il coraggio di chi non accetta confini. Negli anni Sessanta conquistano l’Italia con Studio Uno, Canzonissima e una presenza scenica che incanta il pubblico come un passo di danza continuo. Il loro nome diventa sinonimo di raffinatezza, disciplina, ironia e perfetta sincronia. Fuori dal palco seguono ritmi diversi: Alice vive la vita con misura e introspezione, Ellen la attraversa con istinto e luminosità. Insieme affrontano cinema, teatro, televisione e perfino le copertine più audaci, sempre unite da una complicità assoluta.
L’arte di un legame indissolubile
Kessler PH IG
Nelle loro biografie gli amori entrano in punta di piedi. Ellen coltiva relazioni più stabili, Alice segue strade più vivaci, ma entrambe difendono il loro legame come un valore sacro. Rifiutano il matrimonio per non rischiare di spezzare un equilibrio che sentono più forte di qualsiasi promessa. Negli ultimi anni parlano con serenità della morte e del fine vita assistito, trattando quel tema con la stessa precisione con cui organizzano il loro patrimonio, destinato a Medici Senza Frontiere, e con la stessa delicatezza con cui chiedono di riposare accanto alla madre in un’unica urna.
Un ultimo saluto carico di grazia
L’ultima apparizione pubblica le ritrae sorridenti, complici, consapevoli del cammino scelto. Ora la loro uscita di scena arriva con una compostezza impeccabile, un gesto radicale ma coerente con una vita vissuta sempre “a due voci”. Il loro ricordo continua a brillare come un’armonia che non accetta dissonanze. Nella memoria collettiva resta l’immagine di un duo che non cede né al tempo né alla divisione, e che saluta il mondo con la stessa intensità elegante con cui lo ha conquistato.
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